Sicurezza, corridori a favore di un sistema di cartellini per escludere corridori che compiono manovre pericolose
Anche i ciclisti in futuro potrebbero essere sanzionati con cartellini gialli e rossi. Qualcosa di più virtuale che effettivamente fisico, ma quanto immaginato dal nuovo presidente del CPA è un sistema che potrebbe servire per cercare di limitare gli atteggiamenti pericolosi in gara da parte dei corridori stessi. È quanto emerso da uno dei numerosi sondaggi che Adam Hansen, da quando eletto nuovo numero uno dell’assocorridori sempre molto presente in gruppo, sta promuovendo in queste settimane. L’idea dell’ex corridore australiano è quella di introdurre delle sanzioni che possano portare all’intedizione dalle corse per la cadute causate da guida pericolosa
Alla domanda sull’opportunità di ammonire i corridori per aver causato una caduta per poi squalificarli dalla corsa successiva, in particolare WorldTour, in caso di seconda infrazione addirittura il 100% dei corridori intervistati (171, per la precisione) aveva risposto positivamente. Ovviamente, si tratta di una proposta ancora molto empirica e non regolamentata, più una ricerca di opinioni in vista di una discussione ed eventuale legiferazione, ma è chiaro che è un argomento che sembra trovare un parere nettamente favorevole dal gruppo, disposto in qualche modo ad autoregolamentarsi su una delle questioni più delicate di questi ultimi anni.
“Sembra che i corridori vogliano davvero che una regola del genere venga introdotta. Se si viene ritenuti responsabili con una punizione, allora ci si pensa due volte prima di correre rischi e mettere in pericolo altri corridori”, ha commentato Hansen al riguardo che dovrà chiaramente riflettere ai vari punti cruciali di una eventuale proposta. Partendo da come e da chi viene valutata la responsabilità dei singoli corridori in ogni episodio visto che il sondaggio non entra in alcun modo nel dettagli di come verrebbe imposta la regola e di chi la attuerebbe, ma lo stesso Hansen ha fatto capire che il suo obiettivo è comprendere le necessità e gli interessi del gruppo per poi presentarli all’UCI, che si dovrebbe occupare poi di legiferare al riguardo.
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